Una vacanza incantevole by Elizabeth Jane Howard

autore:Elizabeth Jane Howard [Howard, Elizabeth Jane]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fazi
pubblicato: 2024-11-05T00:28:44+00:00

20

La cosa più difficile è tentare di spiegare come tutto sia finito. Dire che Mrs Border e la sua casa mi avevano logorato i nervi lentamente non basterebbe. Ho l’obbligo di aggiungere che non accadde nulla (o quasi nulla) che potesse giustificare un gesto isterico da parte mia. Come ho fatto a sopportare la situazione così a lungo? E che cosa, all’improvviso, può aver reso l’atmosfera tanto irrespirabile e insostenibile? Immagino di essere stata molto orgogliosa e molto ostinata. Non volevo tornare dalla mia famiglia e confessare di aver fallito. Credo però che la causa principale della mia crescente ansia nervosa sia stata la monotonia: una monotonia paralizzante, fatta di mille minuzie, dove il problema principale non era tanto l’assenza di accadimenti quanto l’infinita successione, settimana dopo settimana, mese dopo mese, di eventi ripetitivi e insignificanti, al punto che i concetti di libertà e svago erano diventati una specie di chimera. Arrivai al punto di non sentirmi libera nemmeno quando uscivo da sola. Sapere di non potermi allontanare da quella casa più di quanto fosse umanamente possibile in un’ora e mezzo mi faceva sentire ancora più prigioniera, ancora più depressa. Smisi di uscire spesso.

Poi un giorno Mrs Border annunciò che sarebbe venuto a trovarla suo fratello. La cosa pareva agitarla e contrariarla molto, e si mise a riorganizzare la casa senza smettere di borbottare commenti velenosi su di lui: «Quello scemo di mio fratello! Non gli è mai uscita di bocca una frase sensata», oppure: «Un vecchio rottame, e per giunta stupido come una capra. Non riesco a immaginare cosa faccia del suo tempo», ma soprattutto: «Non capisco che cosa venga a fare qui. Sono venticinque anni che non abbiamo niente da dirci».

Nonostante tutto fui incaricata di liberare una delle stanze per gli ospiti dai quadri di Mrs Border (scoprii che lì dentro ce ne erano accatastate centinaia, forse migliaia). Di essi, solo trentasette erano incorniciati e appesi ai muri della piccola stanza. Ma ogni ripiano e ogni cassetto erano pieni di lavori non incorniciati, senza contare almeno una trentina di scatole di cartone. Erano tutti firmati, uno scarabocchio illeggibile in cui trovavo impossibile intravedere il nome Border. Toccò a me e a Spalding spostare tutta questa mole di genio artistico nella biblioteca, che si trovava al pianoterra. Non so poi perché la chiamasse biblioteca, dal momento che non c’era nemmeno un libro ma solo scatole di mangime per pappagalli, risme di spessa carta bianca e bastoni da passeggio appesi alle pareti. La stanza aveva carta da parati verde scuro e vernice nera. C’era puzza di umido e un senso generale di squallore: proprio l’ultimo posto in cui uno si sarebbe ritirato a leggere.

La sera prima dell’arrivo del fratello, Mrs Border mi deliziò con alcuni dettagli della sua vita e della sua personalità.

«Tutta una carriera rovinata dalle donne», esordì in modo inaspettato.

Stavamo discutendo l’orario in cui andare a prenderlo alla stazione; perciò, proprio non mi aspettavo un commento del genere, e non dissi nulla.

«È più forte di lui. Va tutto bene per mesi, poi incontra una ragazzetta sfacciata e allora è finita.

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